In questa lezione verranno spiegate alcune applicazioni del Diodo; in particolare, per quanto premesso quando si è iniziato ad affrontare questo modulo, si cercherà di far comprendere agli allievi come il diodo trova applicazione nel raddrizzatore e nello stabilizzatore di un alimentatore.
Verranno presentate delle slide per far comprendere passo passo il funzionamento di tale tipo di dispositivi.
Questa trattazione non ha come fine semplicemente quello di far conoscere all'allievo il raddrizzatore a semionda, il diodo Zener, e il circuito stabilizzatore ma soprattutto quello di permettere all'alievo di saper definire l'utilizzo dei diodi nei raddrizzatori e negli stabilizzatori degli alimentatori.
APPLICAZIONI DEL DIODO
Per ottenere la tensione di alimentazione per i circuiti elettronici si sfrutta il segnale proveniente dalla rete di distribuzione; esso necessita di una adeguata conversione, poiché la maggior parte dei dispositivi elettronici richiede, per poter funzionare, un’alimentazione continua che và da pochi volt fino a qualche decina di volt e valori di corrente che vanno da qualche mA fino a qualche decina di ampere, mentre la tensione di rete è di tipo sinusoidale con valore efficace pari a 220V e frequenza pari a 50Hz. I dispositivi che convertono la tensione di rete (220 V sinusoidale alternata con frequenza di 50 Hz) ad una tensione continua di valore utile al funzionamento del dispositivo che si vuole alimentare vengono chiamati ALIMENTATORI. In questi ultimi trova la più comune applicazione il diodo.
Raddrizzatore a semionda
Un raddrizzatore è un dispositivo in grado di trasformare un segnale elettrico alternato (ossia periodicamente negativo e positivo) in un segnale unidirezionale. Per mezzo dei diodi a giunzione è possibile realizzare diversi tipi di raddrizzatori con caratteristiche diverse. Qua consideriamo il tipo più semplice: il raddrizzatore a semionda.
Supponiamo di mettere in ingresso al circuito riportato nella slide seguente un segnale alternato, in esso RL rappresenta la resistenza di carico di un ipotetico utilizzatore. Fin tanto che la tensione risulta maggiore di zero ma minore della tensione di soglia del diodo quest'ultimo risulta polarizzato inversamente e quindi il suo comportamento è riconducibile a quello di un circuito aperto, dunque la tensione d'uscita in queste condizioni non può essere che nulla.
In definitiva inserendo il diodo in quel determinato circuito si ottiene il l'utilizzo del diodo come raddrizzatore e infatti la tensione in uscita al circuito assume il seguente andamento:
ovvero si ottiene il raddrizzamento (valori solo positivi) dell'onda in ingresso solo in un semiperiodo.
Diodo Zener
Il diodo Zener è un diodo al silicio costruito proprio per funzionare nella zona di breakdown.
Questi diodi sono caratterizzati da tensioni di rottura inverse di valori noti con sufficiente precisione e sono disponibili per un numero elevato di valori di tensioni di zener (è il nome usato per la tensione di rottura inversa di questi dispositivi). Sono molto usati per produrre tensioni di riferimento precise e stabili, necessarie per realizzare alimentatori stabilizzati. La curva caratteristica di un diodo zener è analoga a quella di un normale raddrizzatore, salvo che il valore di breakdown è mediamente più piccolo, noto con precisione e indicativamente compreso tra 2 e 70V. La tensione di breakdown dipende principalmente dalla resistività delle zone P e N che diminuisce all’aumentare del drogaggio. Nella figura sotto è rappresentato il simbolo circuitale e il circuito equivalente del diodo Zener, esso viene schematizzato con una f.e.m. VZ in serie ad una resistenza rZ, chiamata resistenza differenziale dinamica), e definita come:
Stabilizzatore di tensione con diodo Zener
Lo stabilizzatore di tensione è l’ultimo blocco di un alimentatore. Il compito dello stabilizzatore è quello di rendere la tensione continua stabile al variare dei diversi fattori che la influenzano.
Lo stabilizzatore di tensione più semplice è costituito da un diodo Zener. Considerando il caso ideale la tensione ai capi del carico è costante, poiché vincolata dal diodo. Infatti, se varia la corrente I (per una variazione della RL oppure della Vi), varia anche la corrente IZ dello Zener, ma la tensione VZ=VL rimane costante. Per fare in modo che lo stabilizzatore sia in grado di fornire una tensione costante al carico, è necessario che lo Zener lavori sempre in zona di breakdown: la corrente inversa del diodo non deve annullarsi mai.